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Nuoto: tutti i benefici per i bambini.

Il nuoto per i bambini è una fonte preziosa di benessere e di crescita: rafforza la muscolatura, irrobustisce le ossa e serve a prevenire la scoliosi. Ma oltre ai benefici fisici, l’attività sportiva in acqua aiuta a migliorare le capacità cognitive, la concentrazione e perfino l’autostima dei bambini.
A queste conclusioni arriva una ricerca, in Australia, che ha coinvolto, per oltre tre anni, circa 7mila bambini di età attorno ai cinque anni. Ecco perché tutti i medici suggeriscono alle mamme di iscrivere i propri figli, già in tenera età, a corsi di nuoto. Non sempre però è facile convincere i bambini a iniziare questo tipo di attività sportiva: da qui alcuni consigli utili per aiutarli.
Non usare tecniche impulsive per il primo approccio con l’acqua. Non c’è bisogno di “buttarli a mare” per farli nuotare, ma bastano passaggi graduali. Una passeggiata sul bagnasciuga, un primo approccio con l’acqua fino alla vita, magari giocando a palla, e poi le prime bracciate. Tutto sarà naturale.
Non bisogna avere fretta. Non pretendere che il bambino abbia subito la bracciata giusta, piuttosto è necessario aiutarlo all’inizio a imparare uno “stile a cagnolino”, muovendo braccia e gambe insieme. Inizia da qui la dimestichezza con l’acqua.
La respirazione è molto importante e anche questa va insegnata con gradualità. Fondamentale insegnare al bambino a immergersi fino sopra la bocca, farlo soffiare, come per spegnere le candeline, e poi farlo immergere fino al naso. Solo quando si sentirà pronto e sicuro si può passare a un’immersione con tutta la testa. Un paio di occhialini da nuoto possono aiutare.
Nei primi impatti con l’acqua bisogna reggerlo per i fianchi, a testa in giù, per insegnare i movimenti delle braccia e poi dei piedi, come una pedalata. Quando sarà sicuro e convinto, si potrà lasciare, sempre però restandogli accanto.
Quando il bambino avrà imparato a muoversi, si può procedere a togliere prima l’uno e poi l’altro bracciolo. Ma agli inizi si fa nuotare sempre con una tavoletta.
In ogni caso braccioli e salvagente sono indispensabili agli inizi, durante la scoperta del nuoto. Procedere ad un’eliminazione graduale, festeggiando con il bambino ogni tappa di autonomia conquistata.
Insegnare poi l’alleanza con l’acqua e con il mare. Il bambino deve sentire il mare come un amico, non deve nuotare mai contro il mare, ma insieme.
Il nuoto aiuta molto i bambini durante la crescita. Innanzitutto rende la loro muscolatura più omogenea, equilibrata e funzionale. In secondo luogo, è un esercizio molto importante per avere una postura corretta. I bambini, ricordiamolo, specie quando sono a scuola, sui banchi, tendono a curvare la schiena in modo scorretto. Poi il nuoto aiuta a respirare bene, e con ciò contribuisce anche a un. buon funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio. Infine, il nuoto è uno sport che induce i bambini alla concentrazione, alla tenacia, all’autostima. Tutte cose che saranno utilissime per la loro crescita.
Il nuoto è un’attività sportiva che si può iniziare molto presto, e i primi approcci con l’acqua della piscina, o del mare, possono arrivare già da neonati (in questo caso si parla di acquaticità neonatale) . Attorno ai 4 anni il bambino può imparare i movimenti coordinati del nuoto e le tecniche i respirazione. I 6 anni, invece, rappresentano l’età giusta per iniziare con veri e propri corsi di nuoto. Con alcune precauzioni. Primo: è fondamentale che il bambino si abitui alla respirazione in acqua e soltanto dopo inizi a scegliere il suo stile (lo stile libero resta il più completo e il più adatto). Secondo: non forzate e non vessate i bambini. Lo sport deve essere un piacere, e non può trasformarsi in una tortura. Terzo: scegliete sempre piscine ben attrezzate e non improvvisate e istruttori qualificati. Anche il numero dei giorni, nel corso di una settimana, durante i quali portare i bambini a nuotare, è una scelta variabile. Molto dipende dall’entusiasmo con il quale assimilano questo sport, molto piacevole, ma certo meno eccitante e competitivo, per i bambini maschi, rispetto, per esempio, al calcio. Due-tre volte alla settimana può essere considerato un limite giusto per portare i bambini a nuoto, con un tempo medio da trascorrere in piscina attorno ai 40-50 minuti. E con la raccomandazione, nel corso della stessa giornata, di variare tra i vari stili di nuoto.
SERGIO  DEMURU

26 Marzo 2024

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