È ancora la coppia Lapadula-Pavoletti quella della provvidenza. Realizzano nel finale due gol pesantissimi che consentono al Cagliari di fare un consistente passo in avanti in classifica e di trasformare lo stadio in una “torcida”, come già era accaduto con Frosinone e Genoa. Risultato ribaltato grazie a cuore ed impegno nel momento cruciale da parte di una squadra come quella rossoblù, capace quest’anno di buttare il cuore oltre l’ostacolo quando le vicissitudini di una gara paiono sfavorevoli. Mister Dionisi si deve mangiare le mani: pareva un confronto favorevole, ma le troppe ingenuità e qualche rotazione non convincente hanno determinato la sconfitta che ora inserisce il Sassuolo ufficialmente fra le squadre in lotta per mantenere la categoria. Alla “Unipol Domus” è andata in scena una sfida sporca, dall’alto contenuto emotivo considerata la posta in palio e comunque intrigante, con differente filosofia calcistica dei due tecnici. Più baldanzoso l’atteggiamento messo in campo dagli ospiti all’inizio, mentre Ranieri fa affidamento sulla linea difensiva a 4, che consente una maggior copertura, soprattutto quando gli ospiti costruiscono con affondi improvvisi per Pinamonti o per il veloce Laurienté. Il Sassuolo è senza Berardi e perde qualcosa allorchè cerca inutilmente il punto di riferimento in avanti, mentre il Cagliari, con gioco ragionato, tenta di trovare sbocchi alla manovra allorquando l’azione si sviluppa in fascia. La formazione di Ranieri ha una pecca sulla quale il mister dovrà lavorare: è l’unica in tutto il torneo a non aver realizzato neppure un gol da fuori area. Una componente figlia della poca sicurezza nei propri mezzi, nonostante vi siano elementi in grado di concludere convenientemente anche dalla lunga distanza. Sassuolo che sblocca con Erlic, lesto a realizzare in acrobazia in seguito ad un calcio d’angolo con il contagiri di Laurienté e dopo che qualche istante prima Scuffet aveva compiuto un vero e proprio miracolo respingendo un colpo di testa di Matheus Henrique a botta sicura su imbeccata di Pinamonti. Nel primo tempo gli ospiti hanno legittimato il vantaggio con una condotta di gara accorta. Nella ripresa Ranieri corre ai ripari modulando il gioco e votandolo all’offensiva con addirittura 4 attaccanti (entrano Luvumbo e Pavoletti a far compagnia ad Oristanio e Lapadula). È espulso Tressoldi (già ammonito), ingenuo nel commettere fallo su Lapadula ed il Sassuolo in dieci abbassa il baricentro in maniera spropositata. La gara si trasforma in un vero e proprio assalto all’arma bianca, con il Cagliari che resta stabilmente nella metà campo del Sassuolo che, in sotto numero, fatica a contenere la verve dei padroni di casa. I minuti finali sono pirotecnici: prima il Cagliari pareggia con un colpo di genio da centro area di Lapadula e quindi Pavoletti, oramai un eroe in salsa rossoblù, firma la vittoria da tre punti addirittura in rovesciata. Sicuramente un’opzione non nel suo bagaglio tecnico.