Lapadula al 120’ condanna l’Udinese. Ora per il Cagliari l’ostacolo-Milan
La decide all’ultimo Lapadula, su passaggio di Petagna, dopo 120 minuti di gioco iniziati alle 21 e 10 perché l’Udinese si è dovuta cambiare i calzettoni neri, troppo simili a quelli del Cagliari. I sardi vanno così agli ottavi di finale, che giocheranno a inizio gennaio contro il Milan. Il primo momento degno di nota è l’uscita di Di Pardo per un problema ai flessori. Al suo posto Zappa, costretto a fare gli straordinari in questo periodo a causa dell’indisponibilità di Nandez. Poi è una sorta di Oristanio contro Okoye, il secondo portiere tedesco nigeriano dell’Udinese. In quattro occasioni, tra il 20’ e il 32’, il numero uno bianconero è decisivo contro il cagliaritano. Sembra una sorta di incantesimo per il numero 19, che nonostante le ottime conclusioni non riesce a segnare la rete che meriterebbe. I primi 45 minuti si archiviano con 5 conclusioni degli ospiti nello specchio e 2 tiri dell’Udinese, entrambi di Kamara, finiti abbondantemente fuori. L’Udinese rientra in campo con uno spirito più propositivo e meno arrendevole e già al sesto si fa notare con la coppia Thauvin-Lucca. Il francese calcia da destra una punizione in mezzo all’area, Lucca la prende di testa e Radunovic riesce a deviare sulla traversa con una bella parata. Sembra una sorta di prologo del vantaggio dei padroni di casa, che si concretizza 12 minuti più tardi. Lo segna Guessand di testa– solo in mezzo a Wieteska e Sulemana –, con cross di Thauvin sempre dalla desta. Poi la gara va avanti senza grandi emozioni fino al pareggio del Cagliari, con Viola bravo a beffare un Okoye disattento su una punizione calciata dalla destra. Si va così ai supplementari. Con un’Udinese in campo con parecchi Primavera e Pafundi capitano, la squadra di Ranieri, complice un erroraccio in disimpegno di Ferreira, segna la rete del definitivo 2-1. Poi arrivano i tre fischi dell’arbitro.