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Salute

Marco Songini in prima linea

Obesità direttamente collegata al diabete. Non è luogo comune, ma un dato evidenziato dalle statistiche. Oramai in Sardegna il problema legato alla malattia si fa sempre più pressante. I casi si moltiplicano ed è divenuta emergenza. Tutti i comparti cagliaritani che seguono i pazienti colpiti da diabete sono presi d’assalto e le liste per effettuare almeno una “prima visita” sono lunghe ed elaborate.
 
Il dottor Marco Songini è in prima linea nell’affrontare le problematiche. Già primario nel reparto diabetologico dell’Ospedale Brotzu ed arrivato all’età pensionistica nella struttura complessa del nosocomio cagliaritano, continua ad esercitare privatamente al Centro San Michele. “Sicuramente in Sardegna abbiamo una maggiore incidenza nella popolazione.-ha detto il dottor Songini-Ed il più diffuso è sicuramente il diabete di tipo 1. Ma non vi è soltanto quello e ci sono svariate forme. La prima delle quali è quella del tipo 2, dovuta principalmente all’età avanzata e soprattutto all’obesità, un fattore di rischio importante che non va sottovalutato”. E quali sono le armi grazie alle quali possiamo combatterlo tenendo sotto controllo la glicemia: “Anzitutto l’esercizio fisico. È utile per tutto e principalmente nel caso dei diabetici. Fare attività motoria è fondamentale anche come coadiuvante ad una dieta che consenta di bilanciare quelli che sono i valori.
 
Questi ultimi vengono determinati da una semplice analisi del sangue a digiuno e devono oscillare fra il 95 ed i 105. Nel caso si riscontrassero valori superiori al 125 allora si può già vedere un importante campanello d’allarme. Ed inoltre vi è il calcolo dell’ emoglobina glicata, che riporta il grado della presenza di zucchero negli ultimi tre mesi. Se è inferiore al 7 allora siamo nella norma, se invece si va su risultanze superiori allora è necessario intervenire e fare esami più approfonditi per capire del perchè la curva glicemica ha questi picchi. Da notare che il diabete di tipo 1 non è legato fondamentalmente al mangiare, ma i pasti sono solo coadiuvanti. Infatti questo diabete è considerato “magro” e si sopravvive solo facendo le iniezioni di insulina, mentre in quello di tipo 2 subentra l’obesità”.
 
Ci sono poi anomali psiconeurologiche, dovute allo stress: “Indubbiamente il bambino che per poter vivere deve fare necessariamente l’iniezione e dovrà farla per tutta la vita, può cadere in uno stato depressivo che potrebbe anche divenire cronico. Per non parlare della demenza senile. Bisogna capire che con passare del tempo lo zucchero sporca il cervello, così come il colesterolo intasa le vene”. Si parla tanto di metformina, un farmaco per il trattamento del diabete mellito di tipo 2: “Favorisce la perdita di peso, ma non è la cura”.
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