A grandi falcate verso l’America’s Cup 2024. Luna Rossa non lascia nulla di intentato per presentarsi alla kermesse internazionale nel migliore dei modi. Proseguono gli allenamenti nelle acque del golfo di Cagliari e spesso l’imbarcazione che rappresenterà l’Italia si imbatte in condizioni avverse che mettono a dura prova la resistenza dell’equipaggio. Il LEQ12 è sponsorizzato da due grandi marchi come Prada e Pirelli ed ha ripreso a veleggiare il 19 febbraio dopo una settimana di sosta dovuta a manutenzioni di routine già programmate e comunque associate ai venti deboli-moderati che non consentivano particolari divagazioni. Già però alla fine di gennaio la stessa Luna Rossa aveva effettuato qualche sortita nel golfo. “Uno stallone purosangue”. Con questa dicitura, invero esaltante, è stata descritta dagli addetti ai lavori, la sua prestazione nel corso di un allenamento in condizioni disagevoli metereologicamente. Una descrizione che arriva addirittura dal sito ufficiale della America’s Cup, a seguito di un report presentato dai cosiddetti “recon”, vale a dire le persone che seguono ufficialmente le uscite di tutti gli equipaggi che parteciperanno alla prossima edizione della competizione sportiva più antica al mondo e che forniscono le loro impressioni a tutti gli altri sodalizi (in soldoni trattasi di uno spionaggio neutrale e regolamentato). È comunque iniziato proprio a Cagliari il processo di avvicinamento all’America’s Cup 2024 che si terrà nelle acque di Barcellona. Il prototipo dell’imbarcazione è stato reso noto dal team italiano e vi sono delle novità soprattutto dal punto di vista dei dettagli cromatici. Un “camouflage” come si faceva tempo fa nelle navi da guerra. Tutto ciò principalmente per pianificare la costituzione ed il disegno definitivo dell’ AC75, l’imbarcazione che sarà presente a Barcellona. Il tutto con la sovrintendenza di Max Sirena, lo skipper ufficiale, oramai ospite fisso nel molo ichnusa. Contemporaneamente si è concluso il secondo Youth Camp Luna Rossa Prada Pirelli (6 – 12 febbraio), che chiude la prima fase del programma di osservazione dei giovani talenti velici che il challenger italiano ha organizzato presso la base operativa di Cagliari. Nel progetto, suddiviso in due fasi di una settimana ciascuna, sono stati coinvolti complessivamente una trentina di atleti under 25 (ragazzi e ragazze) provenienti da classi diverse, ma accomunati dalla voglia di vivere un’esperienza unica a contatto con i velisti di America’s Cup. Tra lezioni teoriche su regolamenti e match race, allenamenti in palestra e piscina (con prove di sicurezza in acqua) e navigazione in mare a bordo dei 69F, gli Youth Camp si sono rivelati un’occasione straordinaria per i giovani velisti che, non solo hanno affinato la tecnica e migliorato le prestazioni, ma si sono anche confrontati tra loro, sviluppando il senso di appartenenza a un team.