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Calcio

Tanti auguri Gigi Riva! Il “Mito” compie 78 anni e li festeggia con un film in suo onore

Un mito vivente, un mito senza eguali. Il 7 Novembre per tutti i sardi è un giorno molto speciale, da segnare in rosso sul calendario perché spegne 78 candeline un gigante del calcio, capace di segnare 164 gol in 315 incontri e di essere per 3 volte capocannoniere in 13 campionati. Per i sardi il “Mito” ha un solo nome, ai confini della divinità pagana: Gigi Riva. E’ stato il protagonista dell’epico scudetto rossoblù del 69/70, è stato Campione d’Europa e vice campione del Mondo con la Nazionale italiana ed è tuttora il miglior marcatore tra gli Azzurri con 35 reti su 42 partite. Ma era appena un ragazzo Gigi Riva quando arrivò in Sardegna, ingaggiato dal Cagliari per vestire la maglia rossoblù. Un’Isola vista dal giocatore con diffidenza, esattamente come dal resto d’Italia, e prigioniera di tanti stereotipi. Riva stesso arrivò in Sardegna convinto che per il calciatore di Leggiuno rappresentava una tappa di passaggio per la propria carriera sportiva. Invece non sarebbe più andato via dalla Sardegna, scrivendo la storia del calcio nazionale con il Cagliari. Avrebbe prima contribuito a portare il sodalizio sportivo isolano dalla Serie B alla Serie A, per poi finire qualche anno dopo a vincere lo scudetto ‘69/’70. Il primo titolo italiano per una squadra del Sud, e molto probabilmente non sarebbe stato l’unico se Riva non avesse riportato gravi infortuni durante la carriera. Fu l’alfiere della Nazionale di calcio per quasi un decennio, con la quale vinse un Europeo nel ’68 e sfiorò la vittoria nel Mondiale ’70. Riva e compagni si dovettero arrendere al Brasile di Pelè, stremati dalla partita precedente Italia-Germania 4-3 (dts) entrata nelle leggenda del calcio. “Rombo di Tuono”, come lo soprannominò nel ’70 il geniale giornalista Gianni Brera, ancora oggi conserva la corona di cannoniere della Nazionale con trentacinque reti in appena quarantadue presenze. La Coppa del Mondo avrebbe contribuito a conquistarla nel 2006 in Germania nelle vesti di dirigente, decisivo nel ruolo, come affermato da Fabio Cannavaro poco tempo fa. Ma la più “grande vittoria” di Riva è stato il legame d’amore tra lui e la Sardegna, sentimento che lo portò a rifiutare la corte dei grandi club e la possibilità di guadagnare tanti soldi. E che lo porta già fin da ora alle soglie dell’immortalità sportiva dei tifosi di calcio, non solo del Cagliari. Al punto che, in occasione della “prima” del docu-film in suo onore, dal titolo “Nel nostro cielo un Rombo di Tuono” del regista Riccardo Milani, il Mito si è presentato in sala all’ultimo, accompagnato dai due figli Mauro e Nicola e dalle nipoti. Autentica ovazione per lui, foto, abbracci con gli ex compagni dello Scudetto del 1970 e anche qualche lacrima di commozione per la leggenda dei sardi che ha ricevuto il calore di tutto il teatro alla prima vera uscita pubblica dopo tanti anni. Riva ha guardato il lungometraggio dove lui stesso in prima persona racconta la sua storia, dai suoi inizi allo Scudetto e poi gli anni con la Nazionale, prima da giocatore e poi da dirigente. Il lungometraggio è stato realizzato con la produzione Wildside, società del gruppo Fremantle, con Vision Distribution e in collaborazione con Sky. Un omaggio al campione di un’isola voluto e cercato da anni da Milani e focalizzato interamente sulla figura del mito attraverso gli occhi dello stesso Riva. Niente attori al suo posto, niente voci narranti a prendere per mano le sue storie. In “Nel nostro cielo un Rombo di Tuono” ci sono le cartoline di una vita per Riva, le sue parole. E poi ci sono gli aneddoti di quello scudetto e di quegli anni attraverso i suoi ex compagni di squadra del Cagliari e c’è il ricordo di tante persone sarde e non che lo hanno amato e che continuano a farlo. Da Zola a Baggio, passando per Barella e Buffon, in tanti hanno lasciato la loro firma nell’opera di Milani per aggiungere un pezzetto in più per descrivere la figura di Riva. Non solo campioni del passato e del presente ma anche i tenori sardi o il gruppo dei Mamuthones di Mamoiada.

16 Novembre 2022

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