Lo squallido 0-0 di Venezia, squadra ultima in classifica, da tempo in serie B e che subiva gol da 26 turni consecutivi, è stata la fotografia di un Cagliari che in questo ultimo anno ha collezionato una serie di record negativi. Sfortuna, infortuni, scontri diretti e intere partite gettate al vento. Tanti i punti su cui varrebbe la pena soffermarsi ma sarebbe troppo scontato limitarsi a questo. In grande evidenza ci sono soprattutto i molteplici errori commessi dalla società capitanata da Tommaso Giulini: dalla scelta di esonerare Leonardo Semplici (fautore della miracolosa salvezza dello scorso anno) dopo appena tre giornate, a quella di affidarsi all’esperienza di Walter Mazzarri, scaricato a tre match dalla fine del campionato senza troppi giri di parole nel momento più delicato per la squadra, sballottata e sfiancata da un campionato in cui non ha saputo destreggiarsi. Alessandro Agostini ha fatto ciò che poteva, ma è l’ultimo al quale ci si è aggrappati per una salvezza che avrebbe avuto del miracoloso. Sbagliati, sbagliatissimi i movimenti di mercato effettuati nella sessione di gennaio: movimenti che, se inizialmente avevano dato i risultati sperati, hanno poi lasciato spazio alla loro inadeguatezza.
Ora il clima è bollente, e non solo per le temperature meteo che si innalzano in questa stagione estiva. Il patron rossoblù Giulini dovrà decidere se passare la mano (si parla di un’eventuale cessione del pacchetto azionario) o puntare tutto sul tavolo della serie B. I tifosi e la politica sarda ha preso le distanze dal presidente del Cagliari, e il credito di fiducia sembra essere esaurito.
Non è un problema di poco conto, soprattutto se la piazza e le risorse pubbliche alimentano il bilancio della società di Via Mameli.
3 Giugno 2022
